Qualche giorno fa mentre cercavo su internet disegni da stampare
per mia figlia, ho trovato per caso numerosi disegni dei Flintstones. Ve li
ricordate? Ambientato nell’età della pietra, con le macchine a “piedali” (da
piede e non da pedali), con gli animali preistorici al posto degli
elettrodomestici e deliziosi dinosauri da compagnia (e lì di sicuro nessuno
avrebbe avuto il coraggio di far incazzare un tirannosauro abbandonandolo in
autostrada).
Mi sono venuti in mente tanti ricordi (non che sia nata nella
preistoria!), però sono cresciuta guardando i Flintstones, mi piacevano
tantissimo e nella classifica dei miei cartoni preferiti erano tra i primi. Il
telefilm preferito era Vita da Strega. (E a noi che ce ne frega? starete pensando...).
Arrivo al punto. Come mai mi piacevano tanto? Dopo una lunga riflessione ho
capito (solo chi è mezza disoccupata come me, può sprecare tempo a riflettere
su queste cose...). Ai miei occhi da bambina, li vedevo come “le famiglie
perfette”. Wilma e Samantha erano dolci, premurose, gentili e perfette
casalinghe (ok, Samantha si aiutava con i poteri magici... beata lei). La
famiglia felice, con la mamma superprotettiva, preoccupata a mantenere
l’armonia famigliare, a crescere bene i figli, pulire la casa e sistemare i
numerosi impicci creati dai mariti. La giornata era sempre affrontata con il
sorriso sulle labbra, i capelli in ordine e il pranzo pronto. Probabilmente la
famiglia che tutti avrebbero voluto avere, per questo queste trasmissioni appassionavano
così tanto. Avete notato il solito stereotipo anche se l’ambientazione era
diversa? Moglie bella e più giovane, marito brutto e più vecchio, il marito
imbranato e la suocera che puntualmente s’impicciava degli affari loro.
Con il tempo gli idoli cambiano e le famiglie da ammirare sono
altre.
Sapete quali sono le mamme che ammiro adesso?
Missis Shrek, Fiona, ad esempio, è una tipa che mi piace
parecchino.
Bruttarella lei, bruttarello lui, bruttarelli i marmocchi… almeno
c’è un principio di equilibrio, era ora.
E poi Fiona fa le puzze nel letto, finora capacità innata solo
negli uomini (che poi tentavano di nascondere aerando le lenzuola…). Grande
Fiona!
E come dimenticarsi di Mamma Pig! Anche chi non ha figli sa a chi
mi riferisco. Ormai tra gli scaffali dei supermercati si trova di tutto con la
faccia di Peppa: magliette, mutande, cappellini, quaderni, lenzuola,
fazzoletti, carta igienica... (non credo però che riuscirei a pulirmi il sedere
con gli occhi di Peppa che mi guardano proprio lì...). Su Peppa Pig si è detto
di tutto, l’hanno anche etichettata come “una
famiglia basata sullo stereotipo patriarcale in cui lavorano gli uomini mentre
le donne sono intente a fare le pulizie, o al massimo, lavorare da casa”. Chi ha scritto questo genere di
articolo sicuramente non ha dovuto sorbire le 37.842 puntate che mia figlia mi
ha costretto a guardare e soprattutto chi lavora da casa non è da considerarsi
inferiore a chi lavora in ufficio (magari anche qui fosse data questa
possibilità, aiuterebbe tante mamme che devono dividersi in tre tra lavoro,
casa e bambini!) A mio parere, la famiglia di Peppa è una famiglia moderna,
altro che patriarcale. Ma l’avete vista la puntata in cui lei, la mamma, sta al
computer mentre LUI, IL PAPA’, PASSA L’ASPIRAPOLVERE E GIOCA CON I FIGLI??????
All’inizio pensavo di essere sotto l’effetto di allucinazioni. Questa puntata
l’ho vista solo due volte pero’, mentre quella delle vacanze in Italia l’hanno
ripetuta 256 volte…..uhm… tentativo di boicottaggio? Fa niente, tanto io le due
puntate le ho registrate ahahahah!( e poi pensavo anche di metterle nel ns blog
e diffonderle illegalmente come i virus che ogni tanto colpiscono i “target
sensibili” tipo… non so… il parlamento, la Casa Bianca, l’ONU… ).
L’unica cosa però che è molto lontano dalla realtà è il fatto che
Mamma Pig sia sempre tranquilla e paziente e dica le cose ai figli soltanto una
volta per farsi ubbidire. Chi è mamma come me sa che questo è impossibile!
Quando i fratellini litigano ad esempio, Mamma Pig con calma e col sorriso
dice: “Bambini fate i bravi” e loro fanno pace. Mai una volta che avesse
urlato: “Porca Peppa, smettila!” E quando si rotolano nel fango? Non ha mai
sbraitato: “Brutti maiali che non siete altro!” Anche quando George piange e fa
i capricci, è abbastanza una parolina della sua mamma che lui smette subito di
piangere, mentre noi dobbiamo sbraitare migliaia di volte, diventando più
isteriche dei nostri figli.
Vabbè, per le grandi rivoluzioni ci vuole sempre un po’ di tempo
di assestamento, si sa. Però dai, far passare il Folletto a lui… è già qualcosa.
E neppure i papà perfetti direi... Papà Pig fa cadere le mensole, sfonda i muri per appendere un quadro e sbaglia strada nonostante la cartina. Come vedi, anche a me sono toccate le 37000 repliche! ;-)
RispondiEliminaPs . Blog molto originale. Complimenti!
Grazie dei complimenti, cara ennesima vittima di Peppa Pig:-)) Anche il tuo blog è molto molto molto interessante, brava! Un salutissimo
Elimina