A questa lettera ha risposto una signora che ha scritto che
se una mamma VUOLE può BENISSIMO conciliare tutte e due
le cose, e cioè lavorare e fare la mamma, perché esistono anche mamme che sono
medici, avvocati, ingegneri, insegnanti.
Ora, a parte il fatto che sappiamo tutti che esistono donne medico,
avvocato, astronauta o addestratrici di pulci, e quasi sempre lavorano anche meglio di un uomo... ma il punto è: se ho un bambino a
casa, DOVE LO METTO MENTRE LAVORO?
Se non ho i genitori o suoceri che mi aiutano, come faccio? Sicuramente le mamme medico o avvocato alle quali si riferisce la signora possono permettersi di
pagare una tata a tempo pieno (dottoresse e avvocatesse che ci leggete, la nostra è
tutta invidia J), ma la maggior parte delle donne no. E la maggior parte delle donne sono almeno il 90% delle donne italiane. E se dobbiamo lavorare a tempo pieno per
€ 1000 e dare € 600 alla tata, preferiamo fare le colf, perché i soldi che alla
fine ci rimangono in tasca sono gli stessi, ma almeno cresciamo noi i nostri figli.
Piuttosto crediamo che molte mamme VORREBBERO BENISSIMO lavorare a tempo pieno, magari in un ufficio, con aria climatizzata, macchinetta del caffè, con le mani curate e con la scrivania di fronte a quella del collega Brad Pitt, piuttosto che lavorare un terzo delle ore, facendo il triplo della fatica, per un quinto dello stipendio...
Voi che ne pensate?
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Piuttosto crediamo che molte mamme VORREBBERO BENISSIMO lavorare a tempo pieno, magari in un ufficio, con aria climatizzata, macchinetta del caffè, con le mani curate e con la scrivania di fronte a quella del collega Brad Pitt, piuttosto che lavorare un terzo delle ore, facendo il triplo della fatica, per un quinto dello stipendio...
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Purtroppo Oggi.it qui dove vivo io risulta oscurato, quindi non posso leggere l'articolo nè i commenti.
RispondiEliminaIn ogni caso penso che sia indubbio che la situazione italiana non favorisca particolarmente le mamme. Io sono stata così fortunata da avere i nonni, con cui ho passato innumerevoli pomeriggi ( e d'estate intere giornate). I miei genitori li vedevo alla sera, quando tornavano a casa.
Una cosa che trovo molto bella, qui nel paese del Medio Oriente in cui vivo, è proprio l'attenzione per la mamma lavoratrice. Tutti i luoghi di lavoro ( le scuole, gli ospedali, i supermercati, le stazioni di polizia, etc) hanno una nursery per i figli dei dipendenti, gratuita. Così le mamme vanno al lavoro e i bambini sono a poca distanza da loro, nello stesso edificio. Certo, poi il problema si ripresenta quando i figli cominciano ad andare a scuola e qualcuno deve portarli e andarli a prendere, però insomma, intanto è un inizio..
Civilissimo Medio Oriente. Grazie mille della tua testimonianza, Phaedra. Anche io ho vissuto per alcuni anni fuori dall’Italia, in USA, e anche lì, le aziende più grandine, hanno la nursery interna (oltre a tante altre cose). Per chi invece lavora in realtà più piccole, ci sono gli asili “normali”, che prendono bambini dall’età di sei settimane… e sono aperti dalle 7.30 alle 19 (e anche oltre, senza tante menate). Lo so che l’America è l’America (o la Finlandia, o la Svezia, o la Danimarca, o la Norvegia, o la Francia, o …. ) ma adesso arrivi tu a dirmi che pure il “paleolitico” Medio Oriente s’è aggiornato… mi scombussoli tutte le credenze che i media (e non solo) hanno costruito in anni di faticose scemate!. Grazie ancora dei tuoi aggiornamenti, Phaedra. Forse stasera anziché rimbambirmi di Grande Fratello, ascolterò Radio Londra.
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