Opinioni...

Care lettrici e lettori, qualche settimana fa è stata pubblicata una nostra lettera su oggi.it. La lettera è un facsimile del post: Lavorare o fare la mamma . In quella lettera spiegavamo che è impossibile per una mamma lavorare SE NON HA NESSUNO che si prenda cura dei figli durante il suo orario di lavoro (tata o nonni). Una mamma che lavora a tempo pieno, ad esempio, dalle 8:00 alle 17/18/19:00 come fa a portare il bambino a scuola alle 8.30? Come fa a ritirarlo da scuola alle 15:30? E una mamma che fa i turni e inizia alle 6:00 o finisce a mezzanotte o fa il turno notturno? Deve per forza fare affidamento sull'aiuto prezioso dei nonni del bambino oppure della tata. E se i nonni non ci sono più, abitano lontano, o non hanno la possibilità di aiutare? Per molte mamme è già un lusso potersi permettere di pagare una baby sitter un sabato al mese, per andare un paio d’ore al cinema e finalmente vedersi qualcosa che non assomigli neanche lontanamente a Peppa Pig, oppure andare a cena con amici (possibilmente senza figli, altrimenti si finisce sempre per parlare di pappe e pannolini), figuriamoci pagare una baby sitter che porti il bimbo a scuola, lo vada a riprendere, lo aiuti con i compiti, gli faccia fare attività extra scolastiche, prepari la merenda e a volte anche la cena... Alcune volte ci si può gestire con il marito (così almeno fa qualcosa anche lui), ma se una mamma è single? Se non ci sono nonni a disposizione e non si può pagare una tata? Come si fa? Il lavoro part time è un'assoluta rarità (per non dire inesistente) e l’alternativa al part time è fare la colf...

A questa lettera ha risposto una signora che ha scritto che se una mamma VUOLE può BENISSIMO conciliare tutte e due le cose, e cioè lavorare e fare la mamma, perché esistono anche mamme che sono medici, avvocati, ingegneri, insegnanti.

Ora, a parte il fatto che sappiamo tutti che esistono donne medico, avvocato, astronauta o addestratrici di pulci, e quasi sempre lavorano anche meglio di un uomo... ma il punto è: se ho un bambino a casa, DOVE LO METTO MENTRE LAVORO? Se non ho i genitori o suoceri che mi aiutano, come faccio? Sicuramente le mamme medico o avvocato alle quali si riferisce la signora possono permettersi di pagare una tata a tempo pieno (dottoresse e avvocatesse che ci leggete, la nostra è tutta invidia J), ma la maggior parte delle donne no. E la maggior parte delle donne sono almeno il 90% delle donne italiane. E se dobbiamo lavorare a tempo pieno per € 1000 e dare € 600 alla tata, preferiamo fare le colf, perché i soldi che alla fine ci rimangono in tasca sono gli stessi, ma almeno cresciamo noi  i nostri figli.
Piuttosto crediamo che molte mamme VORREBBERO BENISSIMO lavorare a tempo pieno, magari in un ufficio, con aria climatizzata, macchinetta del caffè, con le mani curate e con la scrivania di fronte a quella del collega Brad Pitt, piuttosto che lavorare un terzo delle ore, facendo il triplo della fatica, per un quinto dello stipendio...

Voi che ne pensate?
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2 commenti:

  1. Purtroppo Oggi.it qui dove vivo io risulta oscurato, quindi non posso leggere l'articolo nè i commenti.
    In ogni caso penso che sia indubbio che la situazione italiana non favorisca particolarmente le mamme. Io sono stata così fortunata da avere i nonni, con cui ho passato innumerevoli pomeriggi ( e d'estate intere giornate). I miei genitori li vedevo alla sera, quando tornavano a casa.
    Una cosa che trovo molto bella, qui nel paese del Medio Oriente in cui vivo, è proprio l'attenzione per la mamma lavoratrice. Tutti i luoghi di lavoro ( le scuole, gli ospedali, i supermercati, le stazioni di polizia, etc) hanno una nursery per i figli dei dipendenti, gratuita. Così le mamme vanno al lavoro e i bambini sono a poca distanza da loro, nello stesso edificio. Certo, poi il problema si ripresenta quando i figli cominciano ad andare a scuola e qualcuno deve portarli e andarli a prendere, però insomma, intanto è un inizio..

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    1. Civilissimo Medio Oriente. Grazie mille della tua testimonianza, Phaedra. Anche io ho vissuto per alcuni anni fuori dall’Italia, in USA, e anche lì, le aziende più grandine, hanno la nursery interna (oltre a tante altre cose). Per chi invece lavora in realtà più piccole, ci sono gli asili “normali”, che prendono bambini dall’età di sei settimane… e sono aperti dalle 7.30 alle 19 (e anche oltre, senza tante menate). Lo so che l’America è l’America (o la Finlandia, o la Svezia, o la Danimarca, o la Norvegia, o la Francia, o …. ) ma adesso arrivi tu a dirmi che pure il “paleolitico” Medio Oriente s’è aggiornato… mi scombussoli tutte le credenze che i media (e non solo) hanno costruito in anni di faticose scemate!. Grazie ancora dei tuoi aggiornamenti, Phaedra. Forse stasera anziché rimbambirmi di Grande Fratello, ascolterò Radio Londra.

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