Favola del XXI secolo

Non ricordo dove l’abbiamo letta, ma è una bellissima favola e ci teniamo a raccontarvela:

C’era una volta una bellissima principessa che passeggiava nell’immenso parco del suo castello. Un giorno si ferma ad ammirare alcuni splendidi fiori cresciuti davanti al laghetto del parco, quando una rana si blocca di fronte a lei.
“Splendida principessa, non sono una rana brutta e viscida. In realtà sono un principe. Una strega malvagia mi ha fatto un incantesimo e soltanto un tuo bacio potrà farmi ritornare principe. Poi ci sposeremo, verrò ad abitare nel tuo bellissimo castello, mia madre potrà venire a vivere con noi, tu mi preparerai la cena, laverai i miei vestiti, stirerai le mie camicie (ne cambio tre al giorno), crescerai i nostri figli e vivremo per sempre felici e contenti”.
Quella sera, mentre la principessa assaporava filetti di rana in salsa al limone, accompagnati da un buonissimo vino bianco, pensava:
“Manco morta”...
   
E se iniziassimo un po’ noi donne a RI-scrivere le favole?
E se quella svampita di Cenerentola, anziché perdere le scarpette, le avesse lanciate al diavolo, stufa marcia di ballare sorridente con quelle robe di vetro, numero 32 tacco 18?
E se Biancaneve anziché ramazzare tutto il giorno come una scema, avesse deciso di vivere in una comune con sette amici (saranno pure nani, ma mizzega, erano sette) fumando rosmarino e cantando “All you need is love”?
E se quella pigrona di Sleeping Beauty, socchiudendo di nascosto un occhio, pensasse: “Un altro pirla... questo ha la calzamaglia azzurra e le piume in testa” e decidesse di continuare a russare fino a quando vuole lei?

Wonder Woman s’è stufata di salvare il mondo sorridendo. E se la smettessimo anche noi TUTTE?

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