I padroni poveri 1 e 2.

Nella mia carriera colfistica ho imparato che i “padroni” delle colf si suddividono in due grandi categorie:

1) I padroni poveri1
2) I padroni poveri2.

Padroni ricchi? Non pervenuti.
Vi sembra strano? Diffidenti…                                                                                                                             
I padroni poveri1 sono di solito gli anziani che in un anno di pensione prendono quello che un politico italiano onesto (guai a chi fa battute) prende in una settimana, o i giovani con la pensione di invalidità per malattie croniche (cifre simili).
Hanno la colf perché fisicamente non riescono a svolgere i, pesanti, lavori domestici. Siccome la colf gli serve per necessità, la spesa è a loro carico.
Ovviamente questi padroni ti pagano l’importo pattuito, e alla data pattuita, senza errori. E, dopo che ti hanno pagato, ti dicono grazie almeno 27 volte.
E naturalmente passano il tempo ad offrirti i caffè, le coca cola, le aranciate o i succhi… gli stessi che bevono loro… e li bevono insieme a te, che “Se ti fermi 5 minuti non cade il mondo”. Se poi fanno i biscotti in casa, non azzardarti a non accettare il sacchetto da portar via per farli assaggiare a tua figlia, che sanno che tra due giorni esatti, alle 16.23, compirà 7 anni.
Generalmente i padroni poveri1 vivono nei trilocali da 60 mq, del 1963, senza ascensore né box (che tanto pure l’auto non ce l’hanno).
Da questi padroni, quando loro non sono in casa, mi fa piacere fermarmi anche mezz'ora in più (non pagata, economicamente parlando).

I padroni poveri2 sono gli industriali, gli ereditieri, i gioiellieri e i politici.
Hanno la colf perché non riescono da soli a chiudere il baule delle obbligazioni dei diamanti sudafricani. Siccome la colf non gli serve propriamente per necessità, la spesa la scaricano nel 740 della dittarella.
Ovviamente questi padroni ti chiedono di abbassare di uno o due euro il tuo normale importo orario visto che c’è crisi, e, alla data pattuita, si dimenticheranno di prelevare al bancomat.
E naturalmente passano il tempo a dirti che puoi buttare via i pasticcini fatti a mano da Vissani, che è una settimana che sono sul tavolo e ormai sono ammuffiti, se hai sete prendi pure l’acqua con la bottiglia rosa (loro bevono da quella azzurra) e tua figlia… perché hai una figlia?
Generalmente i padroni poveri2 vivono negli attici da 570 mq nel centro storico della città, con vista sui colli.
Ma non sono ricchi. No. Non bisogna farsi ingannare l’occhio dalle apparenze, suvvia.
Sono fortunati.
Ad esempio ti diranno che l’attico non l’hanno comperato con i loro soldi. L’attico era della zia Isabella Sofia delle Asturzie che, non avendo figli, alla sua dipartita l’ha lasciato in eredità proprio a loro. Ma non era ricca neanche lei. No no. Faceva la bidella alle scuole elementari di Pinerolo e, non essendo sposata, ha risparmiato tanto tanto, da comprarsi un attico a 730 km di distanza (quindi fate attenzione bidelli di Pinerolo, perché un giorno che mi gira male vi mando la Finanza).
Lo chalet a Gstaad invece ti diranno che l’hanno vinto con i punti dei dadi Star, che la bisnonna Azzurrina Elisabetta d’Aragogna raccoglieva di nascosto, mentre faceva la mondina a Tunisi.
E la Rolls Royce in garage? Che culo, era l’ultima che aveva il concessionario perciò era scontatissima, hanno solo dovuto metterci contro il cric della vecchia auto e il triciclo della figliola, ormai cresciuta.
Da questi padroni, quando loro sono in partenza per le Seychelles, mi fa piacere avere all'improvviso un terribile dolore intestinale che mi costringe ad andare subito a casa senza poterli aiutare nella preparazione delle 19 valigie, dopo aver intascato la paga, che solo per stavolta è in anticipo dato che poi staranno via due mesi, calcolata sulla riduzione di due euro orarie voluta da loro, aumentata precedentemente di 4 euro orarie volute da me.

Sì, lo so che con queste piccole ripicche non andrò lo stesso tanto lontano… ma neanche loro, se gli nascondo bene i passaporti.

colfzelletta

La signora ha licenziato la sua colf la quale, prima di andarsene, decide di dirle tutto quello che pensa. "Deve sapere che suo marito mi ha detto che io cucino meglio di lei." La signora rimane in silenzio. "E mi ha anche detto che sono più bella di lei." La signora rimane sempre in silenzio. "E non è tutto. Sono anche più brava di lei a letto." E la signora: "Suppongo che anche questo te l'abbia detto mio marito." "No. Me l'ha detto il giardiniere."

Preghierina della colf.

Ben ritrovate e ritrovati:-) Siamo appena rientrate dalle "ferie" (che la mia socia ha scroccato al sole della Puglia, e io alla pioggia delle Prealpi) perciò i neuroni sono ancora in fase di rodaggio. Vi avverto quindi: il post che segue contiene grandissime cavolate esplicite ed è richiesta la presenza di almeno un'adultero.
Non dite che non vi ho avvisate/i.



PREGHIERINA DELLA COLF

Da ripetere tre volte al giorno, a voce alta, davanti a svariati ceri votivi.


Santa Caterina d’Auliniena, fa che non mi dolga più la schiena,
Santa Teresa di Manfine, fammi stirare bene le tendine,
Santa Cecilia da Vateraglio, fa che il padrone centri il bersaglio,
San Gennaro da Invernigo, fa che si sbrini in fretta il frigo,
San Noè da Fioripiantare, le due zanzare le potevi pure lasciar affogare,
Santa Maria da Svampichi, fa che la padrona di pagarmi non si “dimentichi”,
San Valentino d’Acquizzi, fa che la pioggia sui vetri non schizzi,
Sant’Andrea da Caccuone, fa che il padrone tiri lo sciacquone,
Sant’Agata da Sberline, fa che i bambini indossino le pattine,
San Giovanni da Tremito, fa che a stirar m’aiuti il Merito,
Sant’Andrea da Mecozioni, fa che la lavastoviglie quest’oggi funzioni,
Sant’ Apollinare in Classe economica, fa che la polvere non incrosti l’elettronica,
Santa Brigida da Disastrioni, fa che la lavatrice non stringa i maglioni,
Sant’Agostino da Umidonis, fa che sia il padrone a portar fuori i bidonis,
Sant’Amedeo da Stigranbazzi, fa che la padrona sulla sua cera ci s’ammazzi.

Amen.