Il cercagrafico post

Volete avere l'onore di fare la nostra copertina gratis? Siete nel post-o giusto.

Cerchiamo un alieno che faccia la nuova copertina del nostro libro (quella attuale è un cesso), possibilmente un'illustrazione.

Pagamento metà in con-tanti ringraziamenti e metà in natura (un rametto di rosmarino e due foglie di basilico). Inoltre all'alieno prescelto concederemo l'onore di pubblicare il suo nome nella quarta di copertina.

Non lasciatevi sfuggire l'opportunità di inserire nel vostro curriculum la realizzazione della copertina di questo fantasmagorico best seller.


Con questo post partecipiamo al Link Party di Daniela (DecoRiciclo) che festeggia il secondo compliblog!

http://decoriciclo.blogspot.it/2015/01/iniziative-in-corso-linky-party-secondo.html



Guanti gioiello

E chi l’ha detto che i guanti di gomma non sono fashion?
Non di certo noi, che infatti li abbiamo messi anche sulla copertina del ns libro e su facebook!
Poi fai una cosa buona e giusta e subito arriva una cinese a copiartela...

La coreana Min-Ji Cho ha creato una collezione di gioielli fatta di materiali nobili come le perle e l’argento, abbinati alla gomma dei guanti che si usano per pulire. Voi che ne pensate? Indossereste mai questi gioielli?

Il sito ufficiale: Min-Ji Cho 





Buon Natale e felice 2015

Augurissimi alle nostre care lettrici e ai nostri cari lettori.

P.s.niente paura, passato il periodo da miele Ambrosoli, ritorneremo perfide come al solito.

Promozione


Per Natale stavate pensando di regalare a vostro marito la solita cravatta regimental ma lui ne ha già le cassettiere piene?  Oppure pensavate di regalare a vostra sorella il solito bagnoschiuma ma lei ha solo la doccia? Che culo, abbiamo appena messo in promozione il nostro libro cartaceo a €6,90 compresa la spedizione (volendo con dedica personalizzata, solo per Natale "a gratis" :-) ).
PS: il nostro libro è anche un'ottima ideona regalo per quei mariti che alle loro mogli regaleranno il Roomba.    

Per info scrivete a:
anarchicolfanonima@yahoo.com

Pazzi per la spesa

Care lettrici e cari lettori, oggi vi voglio parlare di un programma trasmesso su Real time: Pazzi per la spesa.

Si tratta di uno show che mostra delle persone vere che, raccogliendo centinaia/migliaia di coupon (buoni sconto) su prodotti da supermercato, riescono a fare la spesa spendendo NULLA o pochissimi dollari.
Lo show è americano.
Ed è assolutamente vero. Ve lo confermo appieno, perché quando abitavo negli USA anch'io a volte ho usato dei coupon.
Non subito però, perché io vengo dall'Italia… quindi geneticamente nata con il sospetto che qualcuno cerchi sempre di incularti.
Già, all'inizio della mia avventura americana io credevo che, sotto sti’ coupon, ci fosse la solita fregatura, tipo che ti fanno lo sconto di 1 dollaro sullo spazzolino da denti ma poi devi acquistare 27 dentifrici, o che ti regalano un etto di pancetta perché è scaduta una settimana fa, o che arrivi alla cassa e la cassiera ti dice che lo sconto è terminato ieri o… ventisette altre famose chiavate all'italiana che conosciamo tutti benissimo (e non fate gli offesi, che non bisogna offendersi, bisogna incazzarsi, understand?).
E INVECE NO!
E’ proprio tutto come si vede nello show.
Lo giuro sul mio ex marito americano (ahahahah), che all'inizio tormentavo per farmi spiegare come diavolo funzionasse il gioco e lui tutte le volte mi rispondeva sempre allo stesso modo: “Tu dai il coupon alla cassiera e hai il prodotto gratis” e poi dopo la centesima volta urlava sfinito: ”IT’S SIMPLE AND FREE”!
Azz… facile e gratis… anvedi, ma davero?
E così è stato. Sempre. Tutte le volte e ovunque abbia fatto questo gioco couponoso. Niente raggiri. Mai.
Funziona così:
1) nel quotidiano locale, la domenica prevalentemente, è inserito un catalogo (sì, 100 pagine, non 2 foglietti), con tutti i coupon da ritagliare e consegnare al supermercato che vuoi tu, con indicato lo sconto e la scadenza dell’offerta (sempre mooolto ampia), dei prodotti selezionati
2) in aggiunta, spesso i coupon sono pure raddoppiabili, significa che se avevi uno sconto, ad es. di 1 dollaro, ora diventa magicamente di 2
3) se questo non bastasse ancora, se nello stesso periodo il super che hai scelto fa, a sua volta, uno sconto sullo stesso prodotto, GLI SCONTI SI ACCUMULANO!! Sempre, in tutti i super, senza esclusioni. Sìììììììììììììììì, applausi!!!! (No, non c’è scritto dietro il coupon, in microscopico e con l’inchiostro simpatico: promozione non cumulabile… ho già controllato io, the Italian malfident)

Il risultato di questo sconto su sconto, è che ti ritrovi con i prodotti gratis.
E qualche super va addirittura oltre: se i tuoi coupon/sconti superano il prezzo dell’articolo scelto, ti danno un buono spesa con la differenza o, Udite UDite UDIte UDITe UDITE: ti danno INDIETRO I SOLDI della differenza!!!!!!!! Svenite pure.

Naturalmente più coupon hai e più articoli gratis hai.
Già, perché non troverete il cartello elettrificato e urlante: “Max 2 panettoni Lotta scontati (di ben 0,30 centesimi) a cliente”. No, non lo troverete, perché non ci sono limiti quantitativi, potete prenderne quanti cavolo ne volete. E se il super, per caso, non ha in quel momento tutti i 97 panettoni Lotta che volete, VE LI PROCURERA’ e vi avviserà quando arriveranno (max una settimana), o, se preferite voi, vi darà qualcosa di QUALITA’ SUPERIORE, ma allo stesso prezzo dello schifo di panettone Lotta che avevate scelto.

Certo raccogliere tanti coupon richiede del tempo. Infatti sono quasi tutte casalinghe che lo fanno. Ma direi che lavorare 20 ore settimanali (cioè un part-time lavorativo) per accumulare coupon in modo da fare una spesa settimanale di 600 dollari spendendone solo 1.35… io ci starei. (questo è uno dei casi visti in TV).
Praticamente è come guadagnare uno stipendio (italiano) doppio extra full-time, lavorando le ore di un part-time, e pure da casa.
Pensate al vantaggio di una mamma casalinga: di fatto è come se guadagnasse TANTI soldi, ma restando a casa e potendo così seguire i suoi bimbi senza il costo di una baby sitter o asilo, o il costo dei mezzi per andare al lavoro, o il costo del pranzo ingurgitato nella pausa pranzo o il costo del vedere il muso del capufficio.

Le couponiste serie, con questo metodo, si fanno dispense di svariate migliaia di dollari, spendendone un centesimo (ne ho vista una che aveva una dispensa da 10.000 dollari e ne aveva spesi solo 300!).

Naturalmente poi, quando gli articoli sono davvero troppi, le couponiste organizzano degli scambi e dei baratti tra di loro o tra amici.
Altri couponisti invece lo fanno per beneficenza, cioè donano i prodotti avuti gratis ad associazioni di gente bisognosa, enti, ecc…

Certo tutto questo succede in quel paese sempre più impoverito, con gli stipendi da 1.000 euro al mese (o all’anno se sei colf) e gli affitti da 700, pieno di disoccupati ed esodati, di aziende che chiudono e di cinquantenni in cassa dis-integrazione che è l’America.
Ah no…

E se provassimo anche noi la politica dei buoni sconto cumulabili? Magari si riuscirebbe a smuovere un pochino quest’economia inchiodata da anni, facendo, almeno sui prodotti di prima necessità, degli sconti frequenti, continuativi e IMPORTANTI (cioè dal 50% in su… lo sconto del 10% in USA non è considerato sconto, ma presa per il culo. Infatti non esiste) …


E’ un’idea soltanto ovviamente, di una come tante, che non ha alcun potere decisionale su nessuna economia. Ma almeno un’idea ce l’ha. E pure gratis!

Peppa Pig denunciata



EDIZIONE STRAORDINARIA:
Care lettrici e cari lettori, oggi su Virgilio abbiamo trovato questa notiziona su Peppa Pig:
"Guai giudiziari per Peppa Pig: denunciata da una donna italiana!
Peppa Pig è forse il cartone animato più amato dai bambini di oggi e sicuramente il più popolare, anche tra chi non ha pargoli. Ma non si può piacere a tutti, si sa, e così anche la porcellina rosa si è fatta dei nemici. Uno, in particolare, che risponde al nome di Gabriella Capra.
Risponde a questo nome una signora italiana che ha fatto causa a Peppa Pig, o meglio alla Astley, la casa di produzione, chiedendo un risarcimento di 100mila euro, che devolverà in beneficenza. La maialina vestita di rosso sembra tanto inoffensiva: cosa avrà mai fatto alla signora Capra?
Semplice: gli sceneggiatori del cartone animato hanno pensato bene di far venire in vacanza Peppa Pig e la sua famiglia nel nostro Paese, dove i Pig hanno fatto la conoscenza della famiglia Capra. In particolare di Gabriella Capra, che, come si immaginerà, è una capretta e che nel cartone porta in giro Peppa Pig per il paesino, accompagnandola anche ad acquistare souvenir e naturalmente a mangiare la pizza.

Niente di offensivo, dunque, ma la povera signora Capra, da quando la puntata è stata trasmessa, non ha più avuto pace, bersagliata da battute e prese in giro da parte di amici e colleghi. Certo, è facile apprezzare il sense of humour quando uno le battute le fa e non ne è oggetto, così dopo un po' la povera Gabriella Capra si è stancata e, supportata da una associazione di consumatori, ha intentato causa alla Astley per tutelare il suo nome in sede civile, chiedendo un risarcimento di 100mila euro da destinare ai bambini abbandonati. Basterà questo a far smettere gli amici e i colleghi, dunque persone adulte e non bambini, a prenderla in giro?
Non è certo la prima volta che qualcuno se la prende con Peppa Pig: solo qualche mese fa è spuntata su Facebook la pagina Muslims against Peppa Pig, dove un genitore ha attaccato il personaggio dei cartoni animati dopo aver scoperto che sua figlia avrebbe voluto diventare, da grande, proprio una maialina, animale impuro per i musulmani."

Anche noi abbiamo parlato della cara Peppa, e proprio dell'episodio delle vacanze in Italia!, in questo nostro precedente post, quindi ci sentiamo di dover avvisare la signora AnarchiColf e la signora AnoniMa: se intendete denunciarci per chiedere un risarcimento da 100mila euro beh... ahahahahahahahahahah (tradotto dall'originale in bergamasco:quando i truac, disimel anche a noter).




Nuova recensione!

Ringraziamo Elena del blog Parole Infinite  per la sua bellissima recensione!
Tutte le recensioni le trovate QUI.

La casetta dei libri


Tramite il sito Parola di mamma sono venuta a conoscenza di questo luogo incantato: Cà di leber (casetta dei libri nel dialetto bergamasco). Una fiabesca casetta di legno in un paesino di circa 700 abitanti chiamato Songavazzo (BG), inaugurata nel 2011. Incredibile, abito in provincia di Bergamo e non lo sapevo! Una bellissima iniziativa per niente pubblicizzata (si vede che non fa audience: di solito si pubblicizza solo la visita del rin-tronista o della velina o di Peppa Pig al centro commerciale...) È una piccola baita piena di libri, senza regolamento o orario d’apertura, quindi aperta giorno e notte, dove chiunque può entrare gratuitamente per leggersi un libro oppure può portarselo a casa e leggerlo con calma. Di notte bisogna portare una torcia perché la casetta non è fornita di elettricità. Sarebbe buona norma però lasciare a nostra volta un libro, per contribuire alla crescita dei volumi presenti. Nella zona esterna ci sono delle panchine, dove si può leggere in mezzo alla natura e dove si gode di una bellissima vista panoramica. E, strano ma vero, per il momento nessun atto di vandalismo.

Ho deciso di fare un po’ di ricerche su internet (a Sherlock Holmes gli faccio un baffo) e ho scoperto che, visto il successo di Songavazzo, sono state inaugurate il mese scorso altre 12 casette per lo scambio di libri nel territorio della Val Seriana. Anche stavolta però non ne sapevo nulla... E qui mi sorge spontanea la domanda: sono io che vivo in un’altra dimensione, completamente fuori dal mondo, ed è per questo che non sono aggiornata sulle novità, oppure iniziative di questo genere non sono pubblicizzate a sufficienza? È vero che ormai non guardo quasi più i telegiornali, ma solo cartoonito, rai gulp e rai yoyo... È vero che non faccio conversazione con i miei colleghi di lavoro (che sono i water e i bidet, la spiegazione in quest’altro POST), però parlo con le amiche e anche loro non lo sapevano. Solo il fatto che ci siano ancora delle persone che leggono libri dovrebbe già fare notizia! Il fatto poi che i libri non spariscano per essere rivenduti al libraccio ancora di più...

Spero a breve di visitare una di queste casette per dirvi qualcosa in più. Porterò con me l’altra colf anarchica e lasceremo in dono, tra gli altri, anche il nostro libro.

Comunicazione importante per i vandali: se proprio dovete rubare un libro, per favore rubate il nostro, fatelo per la nostra autostima...

Extreme Ironing


Avete presente quando vostro marito vi strarompe che vuole stirare lui le vostre camicette? Ehm... no, non l'avete presente. Allora vi suggerisco fortemente di proporgli l'extreme ironing: siccome trattasi di megacazzata, sicuramente la proverà (se poi lo filmate ditemelo: organizzo un LOLday su you tube, tra amiche:-).            

L’extreme ironing è uno sport estremo inventato nel 1997 da Phil Shaw che, non volendo rinunciare ad andare a scalare per via della quantità di roba da stirare, decise di prendere due piccioni con una fava e di fare tutte e due le cose insieme. 

Questo sport consiste nel portare l’asse da stiro in posti assurdi e stirare alcuni capi di vestiario. Chi pratica questo sport lo definisce come “il più nuovo degli sport rischiosi, che combina il brivido di un’attività estrema all’aria aperta,  alla soddisfazione di una camicia senza grinze”.

Stirare sopra una tavola da surf, o mentre si scala una montagna, o mentre ci si butta col paracadute oppure appesi a un albero, sono soltanto alcuni modi per praticare quest’attività, basta usare l’immaginazione.

Beh, lasciatemi dire come la penso: trovo che sia già abbastanza estremo dover stirare quando fa caldo!!! Però, se dovessero inventare una corsa a ostacoli, mentre si passa l’aspirapolvere e con un bambino in braccio, credo sarei già abbastanza allenata. 

Ammirate le imprese degli sportivi in queste fotografie. Come potete notare, è uno sport praticato quasi esclusivamente da uomini. Per le donne, essendo di natura multi-multi-multi-tasking, non è uno sport, ma la loro quotidianità.  

Offerta di lavoro

Per tutti quelli che pensano che gli annunci del nostro libro siano inventati, ecco qui un'altra perla, da aggiungere alla nostra vasta collezione di offerte di lavoro strampalate! L'annuncio lo trovate in questo sito QUI

TATA/BABY SITTER
Cerco ragazza per curare bimbo di 40 anni,pulizie,gestione casa,cucinare,stirare ecc ecc..a bergamo zona Via San Bernardino offresi vitto e alloggio.Si richiede possibilmente persona senza impegni familiari e persone allegre!! 



I padroni poveri 1 e 2.

Nella mia carriera colfistica ho imparato che i “padroni” delle colf si suddividono in due grandi categorie:

1) I padroni poveri1
2) I padroni poveri2.

Padroni ricchi? Non pervenuti.
Vi sembra strano? Diffidenti…                                                                                                                             
I padroni poveri1 sono di solito gli anziani che in un anno di pensione prendono quello che un politico italiano onesto (guai a chi fa battute) prende in una settimana, o i giovani con la pensione di invalidità per malattie croniche (cifre simili).
Hanno la colf perché fisicamente non riescono a svolgere i, pesanti, lavori domestici. Siccome la colf gli serve per necessità, la spesa è a loro carico.
Ovviamente questi padroni ti pagano l’importo pattuito, e alla data pattuita, senza errori. E, dopo che ti hanno pagato, ti dicono grazie almeno 27 volte.
E naturalmente passano il tempo ad offrirti i caffè, le coca cola, le aranciate o i succhi… gli stessi che bevono loro… e li bevono insieme a te, che “Se ti fermi 5 minuti non cade il mondo”. Se poi fanno i biscotti in casa, non azzardarti a non accettare il sacchetto da portar via per farli assaggiare a tua figlia, che sanno che tra due giorni esatti, alle 16.23, compirà 7 anni.
Generalmente i padroni poveri1 vivono nei trilocali da 60 mq, del 1963, senza ascensore né box (che tanto pure l’auto non ce l’hanno).
Da questi padroni, quando loro non sono in casa, mi fa piacere fermarmi anche mezz'ora in più (non pagata, economicamente parlando).

I padroni poveri2 sono gli industriali, gli ereditieri, i gioiellieri e i politici.
Hanno la colf perché non riescono da soli a chiudere il baule delle obbligazioni dei diamanti sudafricani. Siccome la colf non gli serve propriamente per necessità, la spesa la scaricano nel 740 della dittarella.
Ovviamente questi padroni ti chiedono di abbassare di uno o due euro il tuo normale importo orario visto che c’è crisi, e, alla data pattuita, si dimenticheranno di prelevare al bancomat.
E naturalmente passano il tempo a dirti che puoi buttare via i pasticcini fatti a mano da Vissani, che è una settimana che sono sul tavolo e ormai sono ammuffiti, se hai sete prendi pure l’acqua con la bottiglia rosa (loro bevono da quella azzurra) e tua figlia… perché hai una figlia?
Generalmente i padroni poveri2 vivono negli attici da 570 mq nel centro storico della città, con vista sui colli.
Ma non sono ricchi. No. Non bisogna farsi ingannare l’occhio dalle apparenze, suvvia.
Sono fortunati.
Ad esempio ti diranno che l’attico non l’hanno comperato con i loro soldi. L’attico era della zia Isabella Sofia delle Asturzie che, non avendo figli, alla sua dipartita l’ha lasciato in eredità proprio a loro. Ma non era ricca neanche lei. No no. Faceva la bidella alle scuole elementari di Pinerolo e, non essendo sposata, ha risparmiato tanto tanto, da comprarsi un attico a 730 km di distanza (quindi fate attenzione bidelli di Pinerolo, perché un giorno che mi gira male vi mando la Finanza).
Lo chalet a Gstaad invece ti diranno che l’hanno vinto con i punti dei dadi Star, che la bisnonna Azzurrina Elisabetta d’Aragogna raccoglieva di nascosto, mentre faceva la mondina a Tunisi.
E la Rolls Royce in garage? Che culo, era l’ultima che aveva il concessionario perciò era scontatissima, hanno solo dovuto metterci contro il cric della vecchia auto e il triciclo della figliola, ormai cresciuta.
Da questi padroni, quando loro sono in partenza per le Seychelles, mi fa piacere avere all'improvviso un terribile dolore intestinale che mi costringe ad andare subito a casa senza poterli aiutare nella preparazione delle 19 valigie, dopo aver intascato la paga, che solo per stavolta è in anticipo dato che poi staranno via due mesi, calcolata sulla riduzione di due euro orarie voluta da loro, aumentata precedentemente di 4 euro orarie volute da me.

Sì, lo so che con queste piccole ripicche non andrò lo stesso tanto lontano… ma neanche loro, se gli nascondo bene i passaporti.

colfzelletta

La signora ha licenziato la sua colf la quale, prima di andarsene, decide di dirle tutto quello che pensa. "Deve sapere che suo marito mi ha detto che io cucino meglio di lei." La signora rimane in silenzio. "E mi ha anche detto che sono più bella di lei." La signora rimane sempre in silenzio. "E non è tutto. Sono anche più brava di lei a letto." E la signora: "Suppongo che anche questo te l'abbia detto mio marito." "No. Me l'ha detto il giardiniere."

Preghierina della colf.

Ben ritrovate e ritrovati:-) Siamo appena rientrate dalle "ferie" (che la mia socia ha scroccato al sole della Puglia, e io alla pioggia delle Prealpi) perciò i neuroni sono ancora in fase di rodaggio. Vi avverto quindi: il post che segue contiene grandissime cavolate esplicite ed è richiesta la presenza di almeno un'adultero.
Non dite che non vi ho avvisate/i.



PREGHIERINA DELLA COLF

Da ripetere tre volte al giorno, a voce alta, davanti a svariati ceri votivi.


Santa Caterina d’Auliniena, fa che non mi dolga più la schiena,
Santa Teresa di Manfine, fammi stirare bene le tendine,
Santa Cecilia da Vateraglio, fa che il padrone centri il bersaglio,
San Gennaro da Invernigo, fa che si sbrini in fretta il frigo,
San Noè da Fioripiantare, le due zanzare le potevi pure lasciar affogare,
Santa Maria da Svampichi, fa che la padrona di pagarmi non si “dimentichi”,
San Valentino d’Acquizzi, fa che la pioggia sui vetri non schizzi,
Sant’Andrea da Caccuone, fa che il padrone tiri lo sciacquone,
Sant’Agata da Sberline, fa che i bambini indossino le pattine,
San Giovanni da Tremito, fa che a stirar m’aiuti il Merito,
Sant’Andrea da Mecozioni, fa che la lavastoviglie quest’oggi funzioni,
Sant’ Apollinare in Classe economica, fa che la polvere non incrosti l’elettronica,
Santa Brigida da Disastrioni, fa che la lavatrice non stringa i maglioni,
Sant’Agostino da Umidonis, fa che sia il padrone a portar fuori i bidonis,
Sant’Amedeo da Stigranbazzi, fa che la padrona sulla sua cera ci s’ammazzi.

Amen.

Nuova recensione

Non potevamo aspettare settembre per ringraziare Fortunata nella sfortuna per aver letto il nostro libro e averlo commentato nel suo blog. Grazie grazie grazie!

Barbie dai lunghi capelli annodati

Chi ha figlie femmine sa quanto loro amino giocare con le Barbie (e per fortuna la mia è femmina così ogni tanto mi ritrovo a giocare con lei). Il problema è che dopo un po’ i capelli dell’amata Barbie diventano così:




Che cosa dobbiamo fare per ridare lo splendore ai capelli della bambola più amata dalle bambine e anche dalle loro mamme?

Per prima cosa lavate i capelli della vostra bambola con sapone per togliere lo sporco (io ho utilizzato quello per le mani).


Mettete in una ciotolina un po’ d’acqua con un tappo d'ammorbidente, e lasciate la testa della bambola in ammollo per dieci minuti.


Toglietela dalla ciotola e pettinate i capelli per togliere tutti i nodi. Poi risciacquate.

Mettete in un pentolino un po’ d’acqua, e prima che inizi a bollire, quando cioè inizia a fare le bollicine, versatela sui capelli della bambola, dalla testa fino alle punte. L’acqua calda farà diventare i capelli lisci. Fate attenzione a non bagnare il viso, il trucco col glitter si potrebbe rovinare. Subito dopo versate sui capelli acqua ghiacciata. Questo shock termico li renderà brillanti. Pettinate ancora una volta.

Infine, fateli asciugare al sole oppure utilizzate il phon (io li ho asciugati con l’aria fredda).

E questo è il risultato:




Vi ricordate com'erano?



Potete farlo con le vostre bimbe e giocare al salone di bellezza! E non vi dico che profumino di ammorbidente!
Non male, vero?