Non ricordo dove l’abbiamo letta, ma è una bellissima
favola e ci teniamo a raccontarvela:
C’era una volta una bellissima principessa che
passeggiava nell’immenso parco del suo castello. Un giorno si ferma ad ammirare alcuni splendidi fiori cresciuti
davanti al laghetto del parco, quando una rana si blocca di fronte a lei.
“Splendida principessa, non sono una rana brutta e
viscida. In realtà sono un principe. Una strega malvagia mi ha fatto un
incantesimo e soltanto un tuo bacio potrà farmi ritornare principe. Poi ci
sposeremo, verrò ad abitare nel tuo bellissimo castello, mia madre potrà venire
a vivere con noi, tu mi preparerai la cena, laverai i miei vestiti, stirerai le
mie camicie (ne cambio tre al giorno), crescerai i nostri figli e vivremo per
sempre felici e contenti”.
Quella sera, mentre la principessa assaporava
filetti di rana in salsa al limone, accompagnati da un buonissimo vino bianco,
pensava:
“Manco morta”...
E se iniziassimo un po’ noi donne a RI-scrivere le
favole?
E se quella svampita di Cenerentola, anziché
perdere le scarpette, le avesse lanciate al diavolo, stufa marcia di ballare
sorridente con quelle robe di vetro, numero 32 tacco 18?
E se Biancaneve anziché ramazzare tutto il giorno
come una scema, avesse deciso di vivere in una comune con sette amici (saranno
pure nani, ma mizzega, erano sette) fumando rosmarino e cantando “All you need
is love”?
E se quella pigrona di Sleeping Beauty,
socchiudendo di nascosto un occhio, pensasse: “Un altro pirla... questo ha la
calzamaglia azzurra e le piume in testa” e decidesse di continuare a russare
fino a quando vuole lei?
Wonder Woman s’è stufata di salvare il mondo
sorridendo. E se la smettessimo anche noi TUTTE?
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