Promozione


Per Natale stavate pensando di regalare a vostro marito la solita cravatta regimental ma lui ne ha già le cassettiere piene?  Oppure pensavate di regalare a vostra sorella il solito bagnoschiuma ma lei ha solo la doccia? Che culo, abbiamo appena messo in promozione il nostro libro cartaceo a €6,90 compresa la spedizione (volendo con dedica personalizzata, solo per Natale "a gratis" :-) ).
PS: il nostro libro è anche un'ottima ideona regalo per quei mariti che alle loro mogli regaleranno il Roomba.    

Per info scrivete a:
anarchicolfanonima@yahoo.com

Pazzi per la spesa

Care lettrici e cari lettori, oggi vi voglio parlare di un programma trasmesso su Real time: Pazzi per la spesa.

Si tratta di uno show che mostra delle persone vere che, raccogliendo centinaia/migliaia di coupon (buoni sconto) su prodotti da supermercato, riescono a fare la spesa spendendo NULLA o pochissimi dollari.
Lo show è americano.
Ed è assolutamente vero. Ve lo confermo appieno, perché quando abitavo negli USA anch'io a volte ho usato dei coupon.
Non subito però, perché io vengo dall'Italia… quindi geneticamente nata con il sospetto che qualcuno cerchi sempre di incularti.
Già, all'inizio della mia avventura americana io credevo che, sotto sti’ coupon, ci fosse la solita fregatura, tipo che ti fanno lo sconto di 1 dollaro sullo spazzolino da denti ma poi devi acquistare 27 dentifrici, o che ti regalano un etto di pancetta perché è scaduta una settimana fa, o che arrivi alla cassa e la cassiera ti dice che lo sconto è terminato ieri o… ventisette altre famose chiavate all'italiana che conosciamo tutti benissimo (e non fate gli offesi, che non bisogna offendersi, bisogna incazzarsi, understand?).
E INVECE NO!
E’ proprio tutto come si vede nello show.
Lo giuro sul mio ex marito americano (ahahahah), che all'inizio tormentavo per farmi spiegare come diavolo funzionasse il gioco e lui tutte le volte mi rispondeva sempre allo stesso modo: “Tu dai il coupon alla cassiera e hai il prodotto gratis” e poi dopo la centesima volta urlava sfinito: ”IT’S SIMPLE AND FREE”!
Azz… facile e gratis… anvedi, ma davero?
E così è stato. Sempre. Tutte le volte e ovunque abbia fatto questo gioco couponoso. Niente raggiri. Mai.
Funziona così:
1) nel quotidiano locale, la domenica prevalentemente, è inserito un catalogo (sì, 100 pagine, non 2 foglietti), con tutti i coupon da ritagliare e consegnare al supermercato che vuoi tu, con indicato lo sconto e la scadenza dell’offerta (sempre mooolto ampia), dei prodotti selezionati
2) in aggiunta, spesso i coupon sono pure raddoppiabili, significa che se avevi uno sconto, ad es. di 1 dollaro, ora diventa magicamente di 2
3) se questo non bastasse ancora, se nello stesso periodo il super che hai scelto fa, a sua volta, uno sconto sullo stesso prodotto, GLI SCONTI SI ACCUMULANO!! Sempre, in tutti i super, senza esclusioni. Sìììììììììììììììì, applausi!!!! (No, non c’è scritto dietro il coupon, in microscopico e con l’inchiostro simpatico: promozione non cumulabile… ho già controllato io, the Italian malfident)

Il risultato di questo sconto su sconto, è che ti ritrovi con i prodotti gratis.
E qualche super va addirittura oltre: se i tuoi coupon/sconti superano il prezzo dell’articolo scelto, ti danno un buono spesa con la differenza o, Udite UDite UDIte UDITe UDITE: ti danno INDIETRO I SOLDI della differenza!!!!!!!! Svenite pure.

Naturalmente più coupon hai e più articoli gratis hai.
Già, perché non troverete il cartello elettrificato e urlante: “Max 2 panettoni Lotta scontati (di ben 0,30 centesimi) a cliente”. No, non lo troverete, perché non ci sono limiti quantitativi, potete prenderne quanti cavolo ne volete. E se il super, per caso, non ha in quel momento tutti i 97 panettoni Lotta che volete, VE LI PROCURERA’ e vi avviserà quando arriveranno (max una settimana), o, se preferite voi, vi darà qualcosa di QUALITA’ SUPERIORE, ma allo stesso prezzo dello schifo di panettone Lotta che avevate scelto.

Certo raccogliere tanti coupon richiede del tempo. Infatti sono quasi tutte casalinghe che lo fanno. Ma direi che lavorare 20 ore settimanali (cioè un part-time lavorativo) per accumulare coupon in modo da fare una spesa settimanale di 600 dollari spendendone solo 1.35… io ci starei. (questo è uno dei casi visti in TV).
Praticamente è come guadagnare uno stipendio (italiano) doppio extra full-time, lavorando le ore di un part-time, e pure da casa.
Pensate al vantaggio di una mamma casalinga: di fatto è come se guadagnasse TANTI soldi, ma restando a casa e potendo così seguire i suoi bimbi senza il costo di una baby sitter o asilo, o il costo dei mezzi per andare al lavoro, o il costo del pranzo ingurgitato nella pausa pranzo o il costo del vedere il muso del capufficio.

Le couponiste serie, con questo metodo, si fanno dispense di svariate migliaia di dollari, spendendone un centesimo (ne ho vista una che aveva una dispensa da 10.000 dollari e ne aveva spesi solo 300!).

Naturalmente poi, quando gli articoli sono davvero troppi, le couponiste organizzano degli scambi e dei baratti tra di loro o tra amici.
Altri couponisti invece lo fanno per beneficenza, cioè donano i prodotti avuti gratis ad associazioni di gente bisognosa, enti, ecc…

Certo tutto questo succede in quel paese sempre più impoverito, con gli stipendi da 1.000 euro al mese (o all’anno se sei colf) e gli affitti da 700, pieno di disoccupati ed esodati, di aziende che chiudono e di cinquantenni in cassa dis-integrazione che è l’America.
Ah no…

E se provassimo anche noi la politica dei buoni sconto cumulabili? Magari si riuscirebbe a smuovere un pochino quest’economia inchiodata da anni, facendo, almeno sui prodotti di prima necessità, degli sconti frequenti, continuativi e IMPORTANTI (cioè dal 50% in su… lo sconto del 10% in USA non è considerato sconto, ma presa per il culo. Infatti non esiste) …


E’ un’idea soltanto ovviamente, di una come tante, che non ha alcun potere decisionale su nessuna economia. Ma almeno un’idea ce l’ha. E pure gratis!

Peppa Pig denunciata



EDIZIONE STRAORDINARIA:
Care lettrici e cari lettori, oggi su Virgilio abbiamo trovato questa notiziona su Peppa Pig:
"Guai giudiziari per Peppa Pig: denunciata da una donna italiana!
Peppa Pig è forse il cartone animato più amato dai bambini di oggi e sicuramente il più popolare, anche tra chi non ha pargoli. Ma non si può piacere a tutti, si sa, e così anche la porcellina rosa si è fatta dei nemici. Uno, in particolare, che risponde al nome di Gabriella Capra.
Risponde a questo nome una signora italiana che ha fatto causa a Peppa Pig, o meglio alla Astley, la casa di produzione, chiedendo un risarcimento di 100mila euro, che devolverà in beneficenza. La maialina vestita di rosso sembra tanto inoffensiva: cosa avrà mai fatto alla signora Capra?
Semplice: gli sceneggiatori del cartone animato hanno pensato bene di far venire in vacanza Peppa Pig e la sua famiglia nel nostro Paese, dove i Pig hanno fatto la conoscenza della famiglia Capra. In particolare di Gabriella Capra, che, come si immaginerà, è una capretta e che nel cartone porta in giro Peppa Pig per il paesino, accompagnandola anche ad acquistare souvenir e naturalmente a mangiare la pizza.

Niente di offensivo, dunque, ma la povera signora Capra, da quando la puntata è stata trasmessa, non ha più avuto pace, bersagliata da battute e prese in giro da parte di amici e colleghi. Certo, è facile apprezzare il sense of humour quando uno le battute le fa e non ne è oggetto, così dopo un po' la povera Gabriella Capra si è stancata e, supportata da una associazione di consumatori, ha intentato causa alla Astley per tutelare il suo nome in sede civile, chiedendo un risarcimento di 100mila euro da destinare ai bambini abbandonati. Basterà questo a far smettere gli amici e i colleghi, dunque persone adulte e non bambini, a prenderla in giro?
Non è certo la prima volta che qualcuno se la prende con Peppa Pig: solo qualche mese fa è spuntata su Facebook la pagina Muslims against Peppa Pig, dove un genitore ha attaccato il personaggio dei cartoni animati dopo aver scoperto che sua figlia avrebbe voluto diventare, da grande, proprio una maialina, animale impuro per i musulmani."

Anche noi abbiamo parlato della cara Peppa, e proprio dell'episodio delle vacanze in Italia!, in questo nostro precedente post, quindi ci sentiamo di dover avvisare la signora AnarchiColf e la signora AnoniMa: se intendete denunciarci per chiedere un risarcimento da 100mila euro beh... ahahahahahahahahahah (tradotto dall'originale in bergamasco:quando i truac, disimel anche a noter).